Alcune note sui primi 3 giorni della “VISITA AD LIMINA APOSTOLORUM” dei vescovi delle Marche (Roma, 11-15 marzo 2024). Si trovano in www.chiesacattolicamarche.it, sito delle diocesi marchigiane. 

PRIMA GIORNATA (11 marzo)

Questa mattina 11 marzo il Santo Padre Francesco ha incontrato dalle ore 9.00 alle 11.00 i Vescovi delle Marche. Gli undici Arcivescovi e Vescovi, che guidano le 13 diocesi marchigiane sono stati accolti molto cordialmente dal Papa. Il dialogo si è svolto senza discorsi introduttivi, ogni presule ha brevemente presentato al Papa la sua Diocesi, soffermandosi sulle difficoltà ed i punti di forza delle nostre Chiese ed indicando degli interrogativi che sorgono spontanei da un tale realtà. Papa Francesco ha risposto alle domande, incoraggiando il cammino comune delle Chiese Marchigiane, solidarizzando con i nostri problemi, in particolare la complessa ricostruzione materiale e soprattutto sociale dopo terremoto, pandemia ed alluvione.

Ha confermato i vescovi nella coscienza del compito complesso di traghettare la Chiesa marchigiana, da un passato di tradizione e fede vissuto soprattutto nelle piccole parrocchie, ad un futuro molto diverso in cui appaiono molte nuove sfide. Tra le principali: la trasmissione della fede alle nuove generazioni, la formazione e crescita delle famiglie cristiane, le fatiche e le sfide del mondo del lavoro e delle nuove e vecchie povertà. Non è mancata anche una riflessione sui temi della accoglienza delle situazioni di fragilità morali e familiari.

Il Santo Padre ha invitato i Presuli a trasmettere la Sua Benedizione a tutti i fedeli marchigiani, con particolare attenzione ai sacerdoti e diaconi.

Successivamente i Presuli si sono recati al Dicastero per la Comunicazione per incontrare il Prefetto, dott. Paolo Ruffini, e i suoi più stretti collaboratori. Mons. Angelo Spina, Vescovo delegato per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Marchigiana, ha presentato la situazione di tutta la Regione Ecclesiastica condividendo le sfide e le speranze della Chiesa marchigiana.

Per ultimo, i Vescovi, si sono recati presso la Basilica di San Paolo Fuori le Mura per Celebrare la Santa Messa sulla tomba di San Paolo. La Celebrazione è stata presieduta da S.E.Mons. Carlo Bresciani. Il Vescovo ha riflettuto sul tempo di crisi che ha vissuto il profeta Isaia il quale si preoccupa di infondere la speranza e la fiducia, invitando a guardare lontano e ad alzare gli occhi rispetto ad una prospettiva puramente umana.

SECONDA GIORNATA (12 marzo)

Questa seconda intensa giornata di Visita ad Limina si è aperta con la messa nelle grotte vaticane, accanto alla tomba di San Pietro. È stato un momento molto intenso di preghiera per le nostre chiese marchigiane. Confessare insieme la fede recitando il credo in questo luogo così evocativo ci ha dato anche la forza di una giornata davvero piena di incontri.
Il primo è stato con il Dicastero dei Vescovi, confrontandoci sul cambio di prassi e di mentalità oggi necessarie in pastorale, potenziando la capacità di visione del futuro e di superamento dei particolarismi. Questo rinnovamento deve valorizzare, ci è stato detto, una bella caratteristica marchigiana: “in un tempo di ‘intelligenza artificiale’, le Marche hanno invece da sempre una grande ‘intelligenza artigianale’, cioè la comprensione delle cose che nasce facendole. Anche il rinnovamento della pastorale dovrà valorizzare l’intelligenza artigianale, che nasce dalla vita, perché la vita vale più dell’idea”.

Siamo poi passati al Dicastero della Dottrina della Fede. Ed abbiamo riflettuto assieme sul tema della catechesi, sulla fatica di passare la fede alle nuove generazioni, sulla necessità di un costante e rinnovato primo annuncio, che sappia parlare all’uomo di oggi. Senza un primo annuncio che fa vivere l’esperienza di incontro vero e personale con Cristo, la fede non fa quel salto di qualità indispensabile tra il sapere delle cose su Dio ed il vivere toccati e cambiati dalla comunione con Lui.

Non dobbiamo vivere “la religione degli sconfitti che cerca ovunque nemici da cui difendersi, ma la religione dei gioiosi testimoni di un incontro”.

La mattinata si è chiusa con l’incontro con il Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Abbiamo ribadito come una vera e bella celebrazione determini molto la fede delle nostre comunità, perché la liturgia è potente e se vissuta forma o deforma l’uomo e le comunità.

Nel pomeriggio abbiamo incontrato il Dicastero per la Vita consacrata, condividendo la visione dei vescovi sulla importanza della vita consacrata e di come essere più vicini ed attenti soprattutto alle comunità monastiche e di vita attiva che affrontano momenti di prova e di mancanza di vocazioni.

Infine abbiamo incontrato la seconda sezione del Dicastero per la Nuova evangelizzazione, tornando a riflettere sulle iniziative che possono sostenere e potenziare la trasmissione della fede fra le generazioni. Ci siamo scambiati molte interessanti valutazioni in riferimento ad un mondo caratterizzato dalla globalizzazione digitale e dalla nuova cultura tipica dei giovani di oggi, i nativi digitali. Soprattutto verso di loro si rivolgerà il messaggio di speranza che sarà al centro del prossimo Giubileo del 2025.

  • Nazzareno Marconi
  • Presidente della Conferenza Episcopale Marchigiana

TERZA GIORNATA (13 marzo)

La terza giornata della Visita ad Limina degli Arcivescovi e Vescovi delle Marche è iniziata di buon ora. Alle 6.15, i Vescovi attraversando il centro città con macchina e pullmino si sono recati alla Basilica di Santa Maria Maggiore per la celebrazione della S. Messa, presieduta da Mons. Franco Manenti, vescovo di Senigallia.

Al termine della celebrazione, davanti all’immagine della Madonna “Salus Populi Romani”, che la tradizione attribuisce a San Luca evangelista, hanno recitato la preghiera di affidamento alla Vergine Santa cantando: “Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio”. Alcuni vescovi, sfidando il traffico cittadino, sono arrivati in tempo per poter partecipare all’udienza del Papa del mercoledì, in Piazza San Pietro. Le migliaia di fedeli hanno accolto con un caloroso applauso Papa Francesco appena è stato visto arrivare sulla papamobile.

Dopo il saluto iniziale e l’ascolto della Parola di Dio, il Santo Padre, ancora raffreddato, si è scusato di non poter leggere la catechesi, affidando la lettura a Padre Pierluigi Giroli della Segreteria di Stato. Il Papa ha invitato a rivolgere lo sguardo a ciò che si contrappone all’esperienza del male. Anche se il cuore dell’uomo può assecondare cattive passioni e dare ascolto alle tentazioni, può anche opporsi a tutto ciò in quanto l’essere umano è fatto per il bene. Virtuosi sono i santi, coloro che diventano pienamente se stessi. La virtù è la disposizione abituale a fare il bene. La saggezza consente all’uomo di imparare dagli errori per indirizzare bene la vita.

Al termine dell’udienza, il Santo Padre ha salutato i pellegrini e ha chiesto ancora una volta preghiere per quanti soffrono le terribili conseguenze dei conflitti. Ha raccontato di aver ricevuto un Rosario e un Vangelo di un soldato morto al fronte. “Vincere questa pazzia della guerra che è sempre una sconfitta” è stato ancora una volta il grido di speranza del Papa. Dopo la recita del Padre nostro, ha impartito la benedizione apostolica.
I primi a salutarlo sono stati i Cardinali e i Vescovi. Mons. Angelo Spina ha ringraziato il Santo Padre per l’incontro di due ore avuto con i Vescovi delle Marche, in occasione della Visita ad Limina, lunedì 11, e ha rivolto al Papa gli auguri per gli undici anni dalla sua elezione a Pontefice, avvenuta il 13 marzo 2013. Dietro Mons. Spina c’era Mons. Nazzareno Marconi, presidente della CEM, vedendolo ha esclamato a mons. Spina: “Ecco il Presidente furbo”, e così, con il sorriso e cordialità ha salutato Mons. Marconi e Mons. Sandro Salvucci, arcivescovo di Pesaro e Urbino.

L’incontro con il Santo Padre e le sue parole hanno fatto da sfondo a tutta la giornata vissuta in fraternità episcopale a Roma.

  • + Angelo Spina
  • arcivescovo metropolita di Ancona-Osimo