DOMENICA 23 Febbraio

«AMATE I VOSTRI NEMICI… SIATE SANTI COME IL PADRE»

«SANTO è il tempio di Dio che siete voi», afferma Paolo (II Lettura). La nostra santità dipende da un’accoglienza: siamo invitati a ospitare nella nostra vita la santità di Dio, divenendone il tempio vivente. Solo grazie a questa accoglienza, non al nostro sforzo, possiamo obbedire all’invito di Dio che risuona tanto nella I lettura quanto nel Vangelo: «Siate santi perché io sono santo… siate perfetti come perfetto è il Padre vostro». E la perfezione del Padre è la perfezione della misericordia, di un amore che fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni. La perfezione del Padre consiste nel primato dell’amore, che diviene criterio dei comandamenti. ‘Siate perfetti’: (in italiano c’è un congiuntivo esortativo, mentre in greco il verbo è all’indicativo futuro). Oltre a un’esortazione, può alludere a una promessa: voi sarete perfetti… Gesù promette, a chi crede alla sua Parola e si fida di essa, di renderci simili al Padre, capaci di amare come lui ci ama. È la contemplazione del Padre, del suo modo di essere e di agire, che diviene per il cristiano legge di libertà. (da La Domenica)

Prega con il Vangelo – Signore, aiutaci a comprendere…

Signore, aiutaci a comprendere che riconoscendo la nostra fragilità umana e i nostri limiti, attraverso il dono della preghiera possiamo tendere alla perfezione interiore. Donaci la serenità del cuore per poter affrontare con pazienza e amore le situazioni difficili della nostra vita. Vi sia la dolcezza e la necessaria attenzione fraterna nelle nostre relazioni per camminare con coerenza nella dimensione autentica e concreta del perdono, della riconciliazione e della pace.

 

Commento

Nel brano evangelico odierno Gesù continua la contrapposizione tra l’antica legge e la nuova legge che egli  è venuto ad annunziare e a testimoniare.
Le due contrapposizioni che oggi Egli ci presenta sono incentrate sull’amore.

Nell’Antico Testamento vi era il precetto – l’abbiamo ascoltato nella prima Lettura tratta dal libro del Levitico: “ Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello … Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore “ (Lv 19,1-2.17-18).

Gesù sviluppa questo precetto dato a Mosè con una contrapposizione che stupisce ed appare irrealizzabile: “ Avete inteso che fu detto “occhio per occhio e dente per dente“, ma io vi dico di non  opporvi al maligno, anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche la sinistra”. Gesù abolisce la cosiddetta legge del taglione;  capovolge questa prassi con la legge della non violenza. Vuole eliminare lo stesso concetto di nemico. La violenza produce violenza: è una catena infinita. Gesù ci invita a  spezzarla. Ci domanda di non applicare agli altri quello che noi abbiamo subito. Ci dice “ amatevi altrimenti vi distruggete”.Certamente Egli non vuole abolire i tribunali dove bisogna curare con verità la giustizia umana; ma ci invita a testimoniare la forza più grande dell’amore, di modo che si possa evitare anche il ricorso ai tribunali.
Anche nella seconda contrapposizione Gesù richiama la forza dell’amore:  “Avete inteso che fu detto “Amerai il tuo prossimo ed odierai il tuo nemico”, ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro che fa sorgere il sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che e vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani. E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?”Gesù conclude proponendo : “Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”.
Quello che Gesù ci  domanda ci appare  al di là delle nostre forze. Ma Egli ci dice chiaramente che in questo modo nuovo di comportarci non siamo soli. E per farcelo comprendere ci indica l’esempio del Padre che ama tutti alla stessa maniera:  fa sorgere il sole sopra i malvagi e sopra i buoni; fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Il Padre  ci darà la capacità di realizzare ciò che sembra impossibile alle nostre capacità. Possiamo amare con la stessa generosità di Dio, se ogni giorno gli chiediamo: “ Signore donaci un cuore nuovo”.