Veglia del 2 febbraio: una “luce” che scaccia le tenebre della vita

In occasione della festa della Presentazione del Signore e della 28aGiornata della Vita Consacrata, si è tenuta, il 2 febbraio, in parrocchia, una speciale veglia di preghiera a cui sono stati invitati in particolare i fidanzati che, nella città di Civitanova Marche, si stanno preparando al sacramento del Matrimonio. In totale una quarantina di coppie (dodici, della nostra parrocchia), seguite da coppie sposate e dai parroci di San Gabriele, San Giuseppe, Santa Maria Apparente, San Paolo (Civitanova Alta), Cristo Re e San Pietro, che hanno partecipato con attenzione, intensità e apertura mentale a quella che è stata una serata sotto certi punti di vista inaspettata e sorprendente.

Tutta la veglia è stata incentrata sul tema della luce e delle tenebre, che si è espresso anche plasticamente con la benedizione delle candele e una piccola processione all’interno della chiesa. Il tema è stato anche il filo conduttore della meditazione culminata con la richiesta, ai partecipanti, di scrivere, liberamente e in maniera anonima, le loro esperienze su dei fogli appesi poi a due cartelloni in chiesa, che avevano come titolo “Un raggio di sole ha illuminato la nostra vita” e “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” Non c’è stata esitazione e timidezza, tutti si sono alzati e hanno scritto qualcosa: una scelta dei messaggi appesi èstata poi letta con la giusta intonazione e partecipazione dal giovane Daniele Battistelli, “attore” in prestito e assistente sul campo, invitato per l’occasione dal parroco don Emilio. E che tenebre devono aver avvolto il cuore di chi ha scritto: “Ho pensato che Dio mi avesse abbandonato quando cinque anni fa mi hanno diagnosticato un linfoma. Continuavo a domandarmi: Cosa ho fatto? Perché a me?” e quanta luce gioiosa ha trovato chi ha scritto invece: “Ho ricominciato a credere nel sacramento del matrimonio dopo anni nel buio, quando ho incontrato lui e ho capito un po’ di più l’amore e l’amore di Dio”. Parole tenerissime e fortissime come quelle della liturgia del Battesimo, che si pronunciano dopo l’accensione della candela, che don Emilio ha ripetuto ad alta voce poco prima del momento di riflessione che ha portato alla scrittura delle testimonianze: “A voi, genitori, e a voi, padrino e madrina, è affidato questo segno pasquale, fiamma che sempre dovete alimentare. Abbiate cura che il vostro bambino, illuminato da Cristo, viva sempre come figlio della luce”.

Nell’omelia, dopo la lettura del Vangelo del giorno, Lc 2,22-40, il parroco ha sottolineato due aspetti: il primo è l’esigenza del “silenzio”, esteriore ed interiore, per ascoltare lo Spirito Santo che abita “dentro di noi; Presenza che spesso trascuriamo”; il secondo è la straordinaria figura della profetessa Anna, una donna provata dalla vita che non ha mai perso la fede; l’invito è stato quello di riflettere su come ciascuno di noi reagisce agli eventi, talvolta negativi e pesanti da sopportare, che accadono nell’esistenza e soprattutto a “comunicare” con chi ci sta accanto.

La serata si è conclusa con un compito particolare: quello di scrivere, in coppia, una preghiera da portare a casa sulla propria missione o compito come famiglia, su cui riflettere e meditare nel corso degli anni della propria vita matrimoniale.

Ultimo atto della veglia è stata la particolare e significativa benedizione dei fidanzati.

La serata è veramente ben riuscita grazie anche all’accompagnamento musicale e vocale di Manuele Conte, Giordano Cognigni e Sara Paciotti. Un particolare ringraziamento anche ai generosi Erica e Marco Miola, Cesare e Michela Tomassetti, Danae e Mattia Di Mattia, le coppie che seguono i fidanzati del corso della nostra parrocchia, che mettono a disposizione e condividono tempo libero e percorso di vita.

Simona Mengascini