Dopo la comunione della Messa del giorno di Natale delle 11,15 abbiamo letto insieme con quanti erano in chiesa – nel frattempo i bambini avevano portato l’immaginetta con la preghiera di Paolo VI che però non erano state sufficienti per i convenuti –, Cristo, tu ci sei necessario tratta dalla Lettera pastorale all’Arcidiocesi di Milano per la Quaresima 1955, ma così adatta, anche per noi, oggi.

O Cristo, nostro unico Mediatore,

Tu ci sei necessario

per venire in comunione con Dio Padre,

per diventare con Te, che sei suo Figlio unico e Signore nostro, suoi figli adottivi,

per essere rigenerati nello Spirito Santo.

Tu ci sei necessario,

o solo vero Maestro delle verità recondite e indispensabili della vita,

per conoscere il nostro essere e il nostro destino, la via per conseguirlo.

Tu ci sei necessario,

o Redentore nostro, per scoprire la nostra miseria morale e per guarirla;

per avere il concetto del bene e del male e la speranza della santità;

per deplorare i nostri peccati e per averne il perdono.

Tu ci sei necessario,

o Fratello primogenito del genere umano,

per ritrovare le ragioni vere della fraternità fra gli uomini,

i fondamenti della giustizia,

i tesori della carità,

il bene sommo della pace.

Tu ci sei necessario,

o grande Paziente dei nostri dolori,

per conoscere il senso della sofferenza

e per dare ad essa un valore d’espiazione e di redenzione.

Tu ci sei necessario,

o Vincitore della morte,

per liberarci dalla disperazione e dalla negazione

e per avere certezza che non tradisce in eterno.

Tu ci sei necessario,

o Cristo, o Signore, o Dio con noi,

per imparare l’amore vero

e per camminare nella gioia e nella forza della tua carità la nostra via faticosa,

fino all’incontro finale con te amato,

con te atteso,

con te benedetto nei secoli. Amen.