Nella riunione di inizio d’anno pastorale con i Consigli parrocchiali si è deciso di proporre all’Arcivescovo di chiedere la possibilità di lucrare delle indulgenze. Da un lato, perché la festa cadeva a 605 anni dall’apparizione e, dall’altro, perché avveniva nel giorno di Domenica e si desiderava pertanto dare una certa solennità.

L’Arcivescovo ha accolto volentieri la nostra richiesta e ha scritto al dicastero competente della Penitenzieria Apostolica in tal senso. Ne riportiamo alcuni passaggi.

Egli ha così richiesto che in tutti gli anni, a partire dal presente, in cui il 5 giugno (anniversario dell’apparizione) cadrà di domenica, sia concessa l’indulgenza plenaria da lucrarsi da tutti i fedeli, applicabile anche a mo’ di suffragio delle anime dei fedeli defunti, adempiendo le consuete prescrizioni della Chiesa e specificamente:

–          «dal 31 maggio al 5 giugno, a tutti i fedeli che, singolarmente o in gruppo si recheranno nel Santuario Diocesano di Santa Maria Apparente e parteciperanno a un pio esercizio di devozione mariana, o almeno si soffermeranno per un congruo spazio di tempo in raccoglimento con pie meditazioni, concludendo con la recita del Padre Nostro, la professione di fede in qualsiasi forma legittima e un’invocazione alla beatissima Vergine Maria;

–          nello stesso periodo di tempo, a tutti coloro che, anziani o infermi, e tutti quelli che, per legittima causa, osservate non appena possibile le solite condizioni, reciteranno devotamente le preghiere di cui sopra, davanti ad un’immagine della Vergine Maria di Santa Maria Apparente, offrendo con fiducia a Dio, per mezzo di Maria, le sofferenze e le fatiche della loro vita».

Con un breve testo la Penitenzieria rispose positivamente alla domanda dicendo: «si premura comunicare che verrà concesso quanto cortesemente richiesto».

Sabato 28 maggio u.s., in occasione della inaugurazione Casa di carità “don Lino Ramini”, l’Arcivescovo mi ha fatto consegnare la bolla specifica (cf. Prot. N. 85a/16/I e Prot. N. 85b/16/I).

                                                                                                     Rocchi don Emilio