La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo.

Venerdì 2 ottobre al Santuario ci sarà la preghiera per il Sinodo dedicato alla Famiglia e l’inizio del mese dedicato alle missioni e al rosario. Qui sotto troverete il testo della preghiera che useremo in quel giorno. Inizierà poi il Peregrinatio Mariae nelle famiglie secondo un programma che verrà pubblicato in questi giorni.

(Terza parte dell’Instrumentum laboris, nn. 69-146)

 

Ne leggiamo dei numeri con dei commenti; recitiamo il Rosario invocando con fede la Regina della Famiglia e alla fine consegneremo a una famiglia l’immagine della Madonna che sarà in quella casa, e poi in altre, fino a sabato 31 ottobre, quando verrà riconsegnata nella Messa vespertina della solennità di tutti i Santi.

 

Conversione missionaria e linguaggio rinnovato

76. (32) Per questo si richiede a tutta la Chiesa una conversione missionaria: è necessario non fermarsi ad un annuncio meramente teorico e sganciato dai problemi reali delle persone. Non va mai dimenticato che la crisi della fede ha comportato una crisi del matrimonio e della famiglia e, come conseguenza, si è interrotta spesso la trasmissione della stessa fede dai genitori ai figli. Dinanzi ad una fede forte l’imposizione di alcune prospettive culturali che indeboliscono la famiglia e il matrimonio non ha incidenza.

77. (33) La conversione è anche quella del linguaggio perché esso risulti effettivamente significativo. L’annunzio deve far sperimentare che il Vangelo della famiglia è risposta alle attese più profonde della persona umana: alla sua dignità e alla realizzazione piena nella reciprocità, nella comunione e nella fecondità. Non si tratta soltanto di presentare una normativa ma di proporre valori, rispondendo al bisogno di essi che si constata oggi anche nei Paesi più secolarizzati.

78. Il messaggio cristiano deve essere annunciato prediligendo un linguaggio che susciti la speranza. È necessario adottare una comunicazione chiara ed invitante, aperta, che non moralizzi, giudichi e controlli, e renda testimonianza dell’insegnamento morale della Chiesa, restando contemporaneamente sensibile alle condizioni delle singole persone.

Poiché su diversi temi il Magistero ecclesiale non viene più compreso da molti, si avverte l’urgenza di un linguaggio in grado di raggiungere tutti, specialmente i giovani, per trasmettere la bellezza dell’amore familiare e far comprendere il significato di termini come donazione, amore coniugale, fecondità e procreazione.

 

«Il grande fiume della misericordia»

106. (45) Nel Sinodo è risuonata chiara la necessità di scelte pastorali coraggiose. Riconfermando con forza la fedeltà al Vangelo della famiglia e riconoscendo che separazione e divorzio sono sempre una ferita che provoca profonde sofferenze ai coniugi che li vivono e ai figli, i Padri sinodali hanno avvertito l’urgenza di cammini pastorali nuovi, che partano dall’effettiva realtà delle fragilità familiari, sapendo che esse, spesso, sono più “subite” con sofferenza che scelte in piena libertà. Si tratta di situazioni diverse per fattori sia personali che culturali e socio-economici. Occorre uno sguardo differenziato come San Giovanni Paolo II suggeriva (cf. FC, 84).

 

L’arte dell’accompagnamento

109. (46) Ogni famiglia va innanzitutto ascoltata con rispetto e amore facendosi compagni di cammino come il Cristo con i discepoli sulla strada di Emmaus. Valgono in maniera particolare per queste situazioni le parole di Papa Francesco: «La Chiesa dovrà iniziare i suoi membri – sacerdoti, religiosi e laici – a questa “arte dell’accompagnamento”, perché tutti imparino sempre a togliersi i sandali davanti alla terra sacra dell’altro (cf. Es 3,5). Dobbiamo dare al nostro cammino il ritmo salutare della prossimità, con uno sguardo rispettoso e pieno di compassione ma che nel medesimo tempo sani, liberi e incoraggi a maturare nella vita cristiana» (EG, 169).