DOMENICA 10 MARZO 2013 (IV DOMENICA DI QUARESIMA) Riferimenti alle letture: Gs 5,9a.10-12; Sal 33,2-7; 2Cor 5,17-21; Vangelo: Lc 15,1-3.11-32
Breve commento alle letture:
«PADRE HO PECCATO VERSO IL CIELO E DAVANTI A TE» … La Quaresima è definita nella Liturgia il «segno sacramentale della nostra conversione». Come il popolo, entrato nella terra promessa, è chiamato a celebrare la Pasqua (I Lettura), siglando così il passaggio dalla terra di schiavitù alla terra promessa, così il cristiano è chiamato a vivere come un pellegrino verso la Patria celeste. Il Vangelo oggi ci racconta il ritorno del figlio prodigo: una parabola che Gesù narrò per lodare la misericordia di Dio. Lo stare di Cristo con i peccatori aveva suscitato molte mormorazioni. Gesù non entra nel dibattito, ma mostra di quale genere sia l’amore di Dio. È un amore capace di attendere, di perdonare, di placare i rancori, di ridare speranza a chi è perduto, di rinnovare la vita in chi sembra morto. È un amore capace di vederti non da quello che sei stato, ma da quello che puoi diventare. È un amore che conduce alla conversione: ci fa scoprire il perdono di Dio, la sua capacità di scommettere sull’uomo, di non fermarsi al possibile, ma di osare l’impossibile. È questo amore che ci rende creatura nuova (II Lettura), pronti a guardarci con gli occhi di Dio per scorgere in noi ogni giorno la novità che avanza.