Oggi l’incontro di catechesi per genitori e figli/e del 1° anno. Si allega la pagina che è stata consegnata ai presenti. Il prossimo incontro sarà
Domenica 11 gennaio, e questa volta ci troveremo in oratorio, perché saranno insieme genitori e figli/e del 1° e del 2° anno di catechesi. Si rifletterà sul Battesimo del Signore e sul Nostro.
Santa Maria Apparente – www.santamariaapparente.com
L’evento della nascita di Gesù … “parla” ai Genitori e ai figli/e
(1° anno di catechesi; Domenica 21 dicembre 2025; 4a di Avvento)
Oggi, vi propongo una riflessione su alcuni passaggi dei Vangeli dell’infanzia: i primi due capitoli di Matteo e Luca tratteggiano l’evento della nascita di Gesù. Non possiamo rimanerne indifferenti anche perché incontriamo due diversi modi di vivere e affrontare questa incredibile “sorpresa” di Dio che è il Figlio di Dio che diventa uomo:
ci sono persone che ascoltano le parole dell’angelo (Maria, Giuseppe, i pastori) o di Dio (magi) e altri che non lo fanno (il sacerdote Zaccaria, il re Erode e i suoi dignitari);
ci sono persone disposte a rischiare per aiutare altri, come Maria con Elisabetta e Zaccaria o Giuseppe con Maria. Egli, vinti i suoi dubbi, accoglie Gesù e lo difende dal re Erode che, invidioso e violento, invia i suoi soldati a ucciderLo!
Iniziamo da Matteo il quale, dopo la genealogia, narra i dubbi di Giuseppe che poi accetta la missione di dare il nome a Gesù (cf. Mt 2, 18-25), prendersene cura (con Maria: cf. Lc 2, 1-7), difenderlo (cf. Mt 2, 13-23): la vocazione del padre. Matteo è il solo che racconta dei Magi in viaggio per cercare il “re dei Giudei” e adorarLo (cf. Mt 2, 1-12). È il paradosso di chi, lontano, cerca e di chi, vicino, ignora; come il re Erode che però comando l’uccisione dei bambini di Betlemme fino ai 2 anni (“strage degli innocenti”: cf. Mt 2, 1-8. 16-18).
Luca narra 2 proposte dell’angelo Gabriele a nome di Dio: al sacerdote Zaccaria (cf. Lc 1, 5-22) e a Maria (cf. 1, 26-38), la quale andrà dalla cugina Elisabetta, moglie di Zaccaria, rimanendovi 3 mesi (cf. 1, 39-56). Per questo servizio amorevole, ascolta le parole ispirate di Elisabetta che le fanno capire la missione da compiere e la costringono a cantare le “opere di Dio” che sceglie gli umili per realizzare i Suoi disegni di salvezza.
A differenza di Matteo, narra del censimento e della nascita di Gesù in una mangiatoia, con la sorpresa dei pastori che per primi vanno ad adorarLo, avendo accolto le parole degli angeli e sentito il loro canto (cf. 2, 8-20); .
40 giorni dopo la nascita, Gesù viene presentato al Tempio di Gerusalemme; ascoltano la profezia del vecchio Simeone (su Gesù e Maria) e vedono la gioia della profetessa Anna. «Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui» (Lc 2, 39-40).
A 12 anni, con Maria e Giuseppe va per la Pasqua in pellegrinaggio a Gerusalemme; rimane in città, mentre loro ripartono per Nazaret; ma poi tornano sui loro passi a cercarLo e lo trovano (si fa trovare?) nel Tempio dopo 3 giorni. Nel dialogo con Maria Gesù ha chiaro chi è Suo Padre, ma decide di rimanere sottomesso: «Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini» (2, 51s).
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Mi sembra importante l’introduzione dell’art. 315-bis (Diritti e doveri del figlio) nel codice civile da una decina di anni, che così dispone: «Il figlio ha diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni. Il figlio ha diritto di crescere in famiglia e di mantenere rapporti significativi con i parenti. Il figlio minore che abbia compiuto gli anni dodici, e anche di età inferiore ove capace di discernimento, ha diritto di essere ascoltato in tutte le questioni e le procedure che lo riguardano.
Il figlio deve rispettare i genitori e deve contribuire, in relazione alle proprie capacità, alle proprie sostanze e al proprio reddito, al mantenimento della famiglia finché convive con essa».
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Il 27 dicembre, al Santuario, concluderemo l’Anno del Giubileo: prima della Messa delle 18 (Santa Famiglia), alle 17; alcuni canti e preghiere; poi in oratorio, uno “spuntino” e il gioco della tombola.

