Il sacramento del Matrimonio

(Civitanova Marche, 12 febbraio 2016)

 «Seguendo il Cristo “venuto” al mondo “per servire” (Mt 20,28) – scrive san Giovanni Paolo II –, la Chiesa considera il servizio alla famiglia uno dei suoi compiti essenziali. In tal senso, sia l’uomo che la famiglia costituiscono “la via della Chiesa”»[1]; in questa frase, troviamo il motivo dell’impegnarsi a preparare bene quanti chiedono di sposarsi in chiesa, cioè di celebrare il sacramento del Matrimonio.

I sette sacramenti sono gesti e parole compiuti in una assemblea liturgica, ma che hanno Gesù Cristo, Crocifisso-Risorto presente nella Chiesa, come Protagonista.

  1. Parole e gesti. Nelle celebrazioni usiamo il linguaggio verbale (parole) e non verbale (gesti, materia e oggetti), ispirati dalla Sacra Scrittura e dalla Tradizione che per azione dello Spirito Santo si è sviluppata nel corso della storia.
  2. La celebrazione del Matrimonio prevede un’assemblea e dei ministri (gli sposi); essi dicono delle parole[2] compiendo dei gesti (si stringono le mani per esprimere il consenso, si cambiano gli anelli; lo sposo è alla destra della sposa) attraverso i quali viene donata la grazia d’amarsi per sempre, in modo fedele e aperti alla vita.
  3. Una grazia che chiede libertà e responsabilità[3].

La libertà è indispensabile per amare (dono, impegno e compito) e con essa il senso di responsabilità (volontà e intelligenza). Certamente si tratta di confidare in Dio e di impegnarsi a fare la nostra parte coltivando la ragionevolezza della fede e educando le virtù umane, sentimenti e emozioni).

  1. Gesù ci insegna che amare è saper perdonare e chiedere perdono; è correggere e accettare di essere corretti; è camminare e sapersi fermare[4]. C’è bisogno quindi di:

–          ascoltare la Parola di Dio, impegnarsi a viverla e condividerne gli effetti;

–          coltivare la preghiera come autentico dialogo con Dio (ascoltare e parlare);

–          partecipare alla Messa domenicale con altre famiglie!

Il rapporto tra gli sposi matura se Dio è a casa con loro e loro con Lui.

  1. Educarsi al mistero (e al rispetto) della vita festeggiando data di nascita e di battesimo. I Genitori educano i figli, ma Dio li educa attraverso di loro[5].

I figli chiedono amore senza limiti di tempo, ma devono imparare anche a darlo a loro volta, secondo la reciprocità che Gesù ha comandato ai suoi (cf. Gv 13, 34-35). L’atmosfera in casa – coltivare la comunicazione (linguaggio verbale e non verbale) – come il cibo materiale nutre il corpo, nutre l’anima: (entrambi) essenziali.

  1. Nella vita possiamo scegliere di non avere alcun privilegio (Papa Francesco), cioè di scegliere l’umiltà, la mitezza. Ma chi avrà perseverato fino alla fine [chi non si stancherà di ricominciare], sarà salvato, dice Gesù (Mt 10, 22b).

Noi vogliano crederci e lo speriamo, e per questo accettiamo di essere amati (da Dio) e di amarLo a nostra volta nei fratelli e sorelle. Ogni giorno; quindi, sempre.

 

Rocchi don Emilio



[1]Giovanni Paolo II, Lettera Alle Famiglie Gratissimam sane (2 febbraio 1994), n. 2.

[2](Prima forma): «Io, N., accolgo te, N., come mia/o sposa/o. Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita»; «N., ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo».

[3]La prima domanda prima della manifestazione del consenso è: «… siete venuti a celebrare il Matrimonio senza alcuna costrizione, in piena libertà, e consapevoli del significato della vostra decisione?».

[4]La seconda domanda è: «Siete disposti, seguendo la via del Matrimonio, ad amarvi e onorarvi l’un l’altro per tutta la vita?».

[5]La terza domanda è: «Siete disposti ad accogliere con amore i figli che Dio vorrà donarvi e a educarli secondo la legge di Cristo e della sua Chiesa?».

DISCORSO DEL SANTO PADRE AI FIDANZATI CHE SI PREPARANO AL

MATRIMONIO 14 FEBBRAIO 2014

 

CARI FIDANZATI, VOI VI STATE PREPARANDO A CRESCERE INSIEME, A COSTRUIRE QUESTA CASA PER VIVERE INSIEME PER SEMPRE.

NON VOLETE FONDARLA SULLA SABBIA DEI SENTIMENTI CHE VANNO E VENGONO MA SULLA ROCCIA DELL’AMORE VERO, L’AMORE CHE VIENE DA DIO.

LA FAMIGLIA NASCE DA QUESTO PROGETTO D’AMORE CHE VUOLE CRESCERE COME SI COSTRUISCE UNA CASA CHE SIA LUOGO DI AFFETTO, DI AIUTO,  DI SPERANZA,  DI SOSTEGNO.

COME L’AMORE DI DIO E’ STABILE E PER SEMPRE, COSI’ ANCHE L’AMORE CHE FONDA LA FAMIGLIA VOGLIAMO CHE SIA STABILE E PER SEMPRE.

DUNQUE COME SI CURA QUESTA PAURA DEL “PER SEMPRE?….SI CURA GIORNO PER GIORNO, AFFIDANDOSI AL SIGNORE GESU’ IN UNA VITA CHE DIVENTA UN CAMMINO SPIRITUALE QUOTIDIANO, FATTO DI PASSI, …PASSI PICCOLI… PASSI DI CRESCITA COMUNE… FATTO DI IMPEGNO A DIVENTARE DONNE E UOMINI MATURINELLA FEDE.

PERCHE’ CARI FIDANZATI, IL PER SEMPRE NON E’ SOLO UNA QUESTIONE DI DURATA!  UN MATRIMONIO NON E’ RIUSCITO SOLO SE DURA… NON E’ SOLO UNA QUESTIONE DI DURATA! UN MATRIMONIO NON E’ RIUSCITO SOLO SE DURA, MA E’ IMPORTANTE LA SUA QUALITA’.

STARE INSIEME E SAPERSI AMARE PER SEMPRE E’ LA SFIDA DEGLI SPOSI CRISTIANI.