Nel foglio degli avvisi nella giornata di Domenica 8 novembre era scritto così:

65a Giornata nazionale del ringraziamento e, nel pomeriggio, la Castagnata.

Genitori e Cresimandi del 2016 sono invitati alla Messa delle 11,15, al pranzo in oratorio (chi può, potrà dare un’offerta) e all’incontro successivo, sino alle 16.

Dalle ore 17 alle 18,30 (sempre in oratorio) sono invitati i Genitori i cui figli e figlie si preparano alla prima Confessione (III elementare) e alla prima Comunione (IV elementare).

 

Questo nello scritto, ma la realtà è stata secondo me superiore ad ogni immaginazione, anche la più rosea.

 

–          Alcuni con la loro presenza e con quanto hanno portato durante la Messa delle 11,15, cioè i frutti della terra, ci hanno permesso di ringraziato Dio e loro del lavoro, da cui dipende anche la nostra salute alimentare.

 

–          Le tante famiglie venute a Messa e poi al pranzo in oratorio (diverse persone – che approfitto per ringraziare – si sono rese di nuovo disponibili a preparare il salone e il necessario per il pranzo. Diversi hanno portato e condiviso con gli altri dei dolci squisiti) … il clima di cordialità e fraternità tra tutti, di ogni età, mi ha colpito positivamente. E, di nuovo, mi sono convinto che momenti come questi sono decisivi per fare quel salto nella qualità della nostra proposta educativa e soprattutto nel tentativo di far essere sempre più protagoniste le famiglie.

 

–          Ho ricevuto un sms su ieri, di cui che riporto l’inizio: “ieri bellissima giornata, grande partecipazione e soddisfazione dei genitori (anche mia) …”. Negli incontri con i genitori (alle 15 sino alle 16, un primo gruppo e dalle 17 alle 18 circa gli altri due, ho proposto la medesima riflessione sulla misericordia a un mese dall’inizio del Giubileo straordinario, in particolare nel primo gruppo, con delle esperienze personali. Ho ricevuto un testo di commento dove si faceva notare un certo fegato nel raccontare episodi anche tristi. Mi è sembrato corretto rispondere così: Sai […], mi sembra che non incida il messaggio evangelico se si fa riferimento unicamente a riflessioni senza la vita concreta, con le luci e le ombre che la caratterizzano. Così è stato per me e credo che lo sia per tanti. Solo amore e verità

 

Una confidenza fraterna.

Nell’andare a dormire, stanco e tanto felice, non potevo non ringraziare Chi o Coloro che hanno permesso che fossi inviato in questa parrocchia dall’Arcivescovo.