Le Presidenze di USMI e CISM (organismi nazionali della vita consacrata che raccolgono le Congregazioni femminili [USMI] e maschili [CISM]) si rivolgono alle più alte cariche dello Stato perché faccia un ulteriore sforzo a favore delle famiglie (21 Marzo 2020).

“In questi giorni, in cui tutti noi viviamo momenti di viva preoccupazione per la salute di tanti nostri concittadini, vorremo farci portavoce di un messaggio di speranza e di fiducia: l’emergenza passerà, il sistema sanitario sarà in grado di assistere in maniera più che degna i malati ma, soprattutto, usciremo più responsabili, più consapevoli di quello che significa essere cittadini di una Nazione”.
Inizia così la lettera che le presidenze di USMI e CISM hanno inviato congiuntamente al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, alla Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, al Presidente della Camera Roberto Fico, al Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina.
“Registriamo con sincera gratitudine la linea che il Governo ha adottato nel maxi decreto “Cura Italia”, ponendo al centro la famiglia”, prosegue la lettera. Per questo, “le Presidenze USMI e CISM, per il comparto che rappresentano, chiedono al Governo un ulteriore sforzo di continuare a porre al centro la famiglia anche al capitolo scuola, in un’ottica di miglioramento del maxi decreto, perché le siano riconosciuti i legittimi ammortizzatori sociali”.
E ancora: “Occorre essere davvero chiari, in tempi di coronavirus. Una famiglia che ha pagato le tasse, e deve pagare la seconda volta con la retta, ora la terza con la baby sitter e la perdita del lavoro, è giusto che riceva un rimborso della retta, anche se i docenti hanno lavorato il doppio che in tempi normali. Di conseguenza, la scuola paritaria, già indebitata per anni di retta non sufficiente a coprire i costi, ora ha il dovere morale di pagare il personale e le tasse, ma è destinata a soccombere. Con l’eccezione delle scuole dalla retta over 8mila euro per alunno… Il coronavirus sembra accelerare un processo di monopolio in educazione, con l’esclusione delle fasce più deboli dalla libertà di scelta formativa. Quella della famiglia non benestante in difficoltà e quella della scuola indebitata sono due povertà allo scontro, due diritti entrambi da garantire: libertà di scegliere senza vincoli economici e libertà di esistere per assicurare il pluralismo. Il Governo ha la potestà di dire una parola che assicuri alle parti coinvolte la fattibilità di un percorso di diritto, come avviene in tutta Europa, di cui l’Italia è la più grave eccezione”.
Segue una serie di proposte a sostegno delle famiglie e dei docenti delle scuole paritarie, fra cui la deducibilità integrale del costo delle rette scolastiche.